La Storia
NEL1600 UNA TORRE DA DIFESA
La Torre Santo Cotrubbo si trova lungo il litorale della Puglia, nella zona di Gallipoli, e fa parte del sistema di torri costiere costruite per difendere il territorio dalle incursioni dei pirati e corsari, una minaccia costante tra il XVI e il XVII secolo. In quel periodo, il Regno di Napoli, sotto cui ricadeva la Puglia, era particolarmente esposto agli attacchi dei pirati saraceni e delle flotte ottomane. Per contrastare questa minaccia, si decise di creare una rete di difesa costiera composta da torri di avvistamento strategicamente posizionate, spesso a vista l’una dall’altra, in modo da comunicare rapidamente l’avvicinarsi di nemici tramite segnali visivi, come fuochi o fumo.
La Torre Santo Cotrubbo fu probabilmente edificata nel XVI secolo, in linea con le iniziative di difesa promosse da Pedro Álvarez de Toledo, viceré di Napoli sotto Carlo V, che fu uno dei principali fautori della costruzione delle torri costiere in tutto il Regno di Napoli.
Con il tempo, il progresso tecnologico e il calo della minaccia pirata nel Mediterraneo resero gradualmente obsolete le torri costiere. Già dal XVIII secolo molte di queste strutture furono abbandonate o destinate a nuovi scopi.
La Torre Santo Cotrubbo non fece eccezione e, una volta terminata la sua funzione difensiva, venne adattata a un nuovo ruolo legato alla gestione agricola del territorio. Durante questo periodo, la costruzione originale subì delle modifiche, oggi visibili solo in parte. Sui prospetti della Torre si notano ancora le tracce dei vani che un tempo erano addossati alla struttura. Sul terreno circostante sono stati rinvenuti blocchi di pietra di carparo, provenienti da questi vani, con tracce di intonaco ancora presenti.
L'EVOLUZIONE IN ARCHITETTURA RURALE
Sebbene non sia possibile ricostruire con precisione l’intero complesso originario, la ricerca storica e archivistica condotta presso l’Archivio Notarile Distrettuale della Provincia di Lecce ha confermato l’esistenza di un vano separato, che oggi costituisce la cucina dell’immobile. Inoltre, si è accertato che, in una fase storica precedente, la torre appartenesse alla Diocesi di Gallipoli.
In particolare, gli atti notarili del 1845 testimoniano l’acquisto del fondo rustico e della torre da parte del “Venerabile Seminario di Gallipoli”. In questi documenti viene descritto un “podere semenzabile e vineato, con secolari alberi di ulivo”. Successivamente, nel 1887, un “Testamento di divisione di stabili” descrive il fondo come “olivato e semenzabile, con case rurali, stalle, forno, pavimento del vecchio palmento e pilacci in cattivo stato, pozzo e spiazzo con pila di panni, circondato da muri di pietra a secco per 922,20 metri lineari”.
Nel 1887, la torre risultava già in stato di abbandono. Al momento dell’acquisto da parte dell’attuale proprietario, la struttura si presentava in gran parte crollata o danneggiata dal tempo e dall’erosione, ma conserva ancora tracce della sua storia antica e delle trasformazioni avvenute nei secoli.
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La rete di torri costiere pugliesi
La Torre Santo Cotrubbo fa parte di una vasta rete di torri costiere in Puglia, che comprende altre strutture storiche come la Torre Sabea, la Torre dell’Alto Lido, e la famosa Torre San Giovanni.
Ognuna di queste torri aveva una funzione strategica, e il loro scopo principale era quello di creare una barriera di difesa contro le incursioni marittime, proteggendo non solo le coste, ma anche i centri abitati e i campi agricoli interni.
Le domande più frequenti
Quando è possibile visitare la Torre?
Come posso conoscere le date di apertura?
Le date di apertura saranno annunciate sul sito web della Torre Santo Cotrubbo e sui principali social media.
È richiesto un biglietto d’ingresso per accedere alla Torre?
L’ingresso è gratuito. È però necessario iscriversi all’evento di apertura, che verrà annunciato sul sito web e sui principali canali social della Torre.
In che cosa consiste la visita?
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